Maddalena nacque il 2 Febbraio 1922 nel Quartiere Stella a Napoli in una famiglia popolare e numerosa. Il padre Carlo, cuoco, distintosi per le sue azioni nella prima guerra mondiale, monarchico e antifascista, durante la seconda guerra mondiale, venne assunto all’Ansaldo per gestirne la mensa; successivamente, dopo un periodo di disoccupazione, allestì per strada un banchetto per friggere pizze. La madre, Annunziata Capuozzo, venne assunta come aiuto-cuoco all’Ansaldo al seguito del marito e successivamente lo affiancò nella gestione della sua nuova attività.
Lenuccia, così veniva chiamata Maddalena, aveva cinque sorelle, Titina, Maria, Anna, Dora, Rosaria e due fratelli Giovanni, Vincenzo.
L’impegno/le battaglie
Maddalena, giovane operaia ventitreenne impiegata come “apparecchiatrice di scarpe”, partecipò attivamente alle “Quattro giornate di Napoli”, l’insurrezione popolare contro l’esercito tedesco che si realizzò dal 27 al 30 settembre 1943.
Durante la prima giornata prese parte del gruppo dei “cercatori d’armi” e si distinse per il suo contributo in occasione degli scontri armati avvenuti nel quartiere Materdei per impedire che i tedeschi depredassero una fabbrica.
Maddalena partecipò alla battaglia contro i tedeschi in difesa del Ponte della Sanità al fianco del padre Carlo e con i partigiani dei rioni Materdei e Stella.
Liberata Napoli dai tedeschi, Lenuccia venne contattata dal Comando inglese di stanza a Napoli, insieme ad altri partigiani che si erano distinti per il loro coraggio durante le “Quattro Giornate di Napoli”, per collaborare con i servizi segreti. La giovane partigiana accettò di dare ancora il proprio contributo e partì per questa avventura che la vide impegnata con la Special Force dall’Ottobre 1943 al Febbraio 1944.
Per il suo contributo nelle “Quattro Giornate di Napoli” venne riconosciuta partigiana il 24 maggio del 1946, e ricevette una medaglia di bronzo al valor militare nella cui motivazione si ricordava che “dopo aver fatto da parlamentare dei partigiani con i tedeschi al Vico delle Trone, si distinse molto nel combattimento che ne seguì. Nella stessa giornata coraggiosamente partecipò anche allo scontro in difesa del Ponte della Sanità, al fianco del padre, con i partigiani dei rioni Materdei e Stella” .
Per il suo impegno nella Special Force ricevette nel 1945 un “Attestato di Benemerenza” dal Comando Numero I della Special Force nel quale si legge: “La Signorina Maddalena Cerasuolo ha collaborato con questo Comando dall’Ottobre 1943 al Febbraio 1944. Durante questo periodo dopo essersi comportata eroicamente durante l’insurrezione di Napoli ella partecipò a tre tentativi di attraversamento delle linee ed a cinque tentativi di sbarco sulle coste nemiche. Per il suo comportamento coraggioso e per il suo contributo alla Causa della Libertà, a nome di questo Comando, le tributo un elogio e la ringrazio”.
Morì a Napoli il 23 ottobre 1999.
Il 3 Marzo del 2000 la sindaco Rosa Russo Iervolino scopre una targa per Maddalena Cerasuolo, posta dal Comune di Napoli e dall’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, sulla quale si legge “la straordinaria Lenuccia eroina delle quattro giornate del 1943 in perenne ricordo e ammirazione”.
Il 27 gennaio 2011 la giunta comunale di Napoli intitola a Maddalena Cerasuolo il ponte che sovrasta il rione “Sanità”. Questo risultato si è raggiunto grazie all’impegno dei figli di Maddalena, Gennaro e Gaetana Morgese, e della sorella nonché della petizione popolare che ha raccolto 2907 firme.
L’ Associazione culturale “Maddalena Cerasuolo”, presieduta da suo figlio Gennaro, istituisce nel 2012 un Premio alla sua memoria.
A proposito dell’incontro con gli alleati racconta:
“A me se steveno pigliann ‘o fucil ‘a mano, semp’ il novantuno!
Diciett io: ‘No! Questo è mio!’
Diciette iss: ‘No! Tu presto casa!’”
“’A spilla, nun ce traseva!
Disse l’altro generale: ‘Che cos’è, Generale?’
Diciett’ isso: ‘mi tremano le mani perché sto decorando una scugnizza.”
Tratto da “Barricate”, documentario di Alessandro Scippa
La mitraglietta, mai come in quella mattina d’autunno Napoli apparve mia, più bella che mai.
La data era quella del Settembre funesto, quando l’arma tedesca fucilava i suoi uomini e deportava giovani e vecchi. Ma il ventotto dello stesso mese il popolo insorse contro il massacro e il sopruso, e c’ero anch’io dietro la barricata,ragazza piena di amor di patria. Trovai una mitraglietta e sparai, sparai, sparai contro le camionette e i carri armati …
Sono passati tanti anni, ma non la posso dimenticare, perché mi ricorda la mia gioventù.
La consapevolezza di essere figlia di una donna straordinaria l’ho sempre avuta; lei era diversa dalle altre mamme. Non l’ho mai vista impaurita o timorosa, era una donna intrepida. Con noi figli è stata sempre dolcissima, tenera, permissiva mai severa, ha sempre detto che avrebbe fatto tutto di nuovo se ci fosse stato il bisogno.
Gaetana Morgese
Carlo Faiello racconta di lei in una emozionante canzone “Maddalena” di cui ha scritto testo e musica ed interpretata da diversi artisti tra cui la Nuova Compagnia di Canto Popolare (Tzigari, 1995).
Alla Cerimonia commemorativa delle “Quattro Giornate di Napoli”, tenutasi al Maschio Angioino a Napoli, il 30 Settembre 1994, il Senatore Oscar Luigi Scalfaro partecipò in qualità di Capo dello Stato tenendo sotto il braccio Maddalena Cerasuolo.
Il Ponte Maddalena Cerasuolo rappresenta un luogo simbolico straordinario per la città anche perché è uno dei pochissimi ponti intitolato ad una donna.