Nata nel 1904 in una famiglia di tradizioni socialiste. Il padre fu eletto nel ’19 nelle liste del Psi nel collegio di Trani-Corato, in Puglia. La madre collaborava a “L’Avanti” e fece parte dello staff di traduttori che curò la pubblicazione di tutte le opere di Marx ed Engels per le edizioni de “L’Avanti”. Per la sua attività politica, il padre fu arrestato dai fasci di combattimento nel ’21, in Puglia, nel clima di repressione e violenza, scatenato contro contadini e operai in lotta. Vera frequentò il liceo Umberto di Napoli per poi dedicarsi allo studio della storia e filosofia.
Vera Lombardi
Biografia:
L’impegno e le battaglie
Al Liceo Umberto tornò come insegnante nel ’45. Nel corso di quegli anni partecipò agli incontri clandestini di antifascisti che si svolgevano in case private, come casa Croce, a palazzo Filomarino, dove si riunivano molti intellettuali, o casa Del Valle, a via Aniello Falcone, oppure alle libreria Guida di Piazza dei Martiri e Detken di piazza del Plebiscito, o, ancora, al Caffè Gambrinus. Con gli altri antifascisti napoletani scambiava libri e materiali clandestini sulla situazione interna e internazionale, sulla guerra di Spagna, sull’Urss. Il gruppo aveva contatti con i fuoriusciti e attraverso amici francesi aveva informazioni sulla Russia. Nel ’43 i genitori, già molto provati e anziani, si erano trasferiti a Roma, accettando l’ospitalità di alcuni parenti. Vera rimase ancora per qualche tempo a Napoli, poi li raggiunse il 17 luglio del ’43. Il fratello Franco, che si era esposto per la sua attività antifascista e aveva sposato una donna ebrea, Iole Tagliacozzo, impegnata anche lei nel lavoro politico, aveva affittato una casa a Monteverde, in un palazzo abitato quasi completamente da ebrei, che si nascondevano lì con nomi falsi. Al ritorno a Napoli, nel ’45, s’iscrisse subito al Psiup e prese parte molto attiva alla vita del partito, come membro del direttivo della federazione napoletana, oltre che come presidente della commissione femminile. Dopo la scissione di Palazzo Barberini era nato, per iniziativa di Saragat un nuovo partito, il Partito socialista dei Lavoratori italiani (Psli), che divenne poi il Partito socialdemocratico italiano (Psdi). Vera aderì a questo nuovo partito e fu nominata nella Direzione nazionale, ma dopo pochi mesi ne uscì. Continuò la sua attività nel Psi, fino all’avvento di Craxi. Nel 1971 fondò l’Associazione Risveglio Napoli, che negli anni ’70 e ’80 fu il centro di gran parte dell’attività della sinistra napoletana e luogo d’incontro degli intellettuali napoletani. E’ stata per anni presidente dell’Istituto campano per la Resistenza che, dopo la sua morte, è stato a lei intitolato.
Come ricordiamo Vera Lombardi:
Vera ha promosso la Costituzione ed è stata animatrice di un insieme di associazioni politiche e culturali: l’Istituto di studi “Carlo Pisacane”, l’Associazione Risveglio Napoli, la Mensa dei Bambini Proletari, l’Associazione Quartieri Spagnoli, l’Istituto Campano per la Storia della Resistenza.
Ha detto:
“Ricordo l’entusiasmo e la fiducia che accompagnarono, all’indomani della lotta antifascista, l’ elaborazione della Costituzione la sua parte migliore, quella che sanciva il diritto-dovere alla partecipazione, al principio della solidarietà, è rimasta inattuata”
La Repubblica, 1993
Hanno detto di Vera Lombardi:
“Come ella stessa avrebbe detto di sé, e al tempo stesso, gentildonna, di stampo antico, sollecita degli altri, attenta nelle forme, con una carica vitale straordinaria, una forza e una curiosità ineguagliabili. Il che poi contrastava con l’ aspetto fisico, minuto e fragile, come è apparsa e appariva a tanti di noi al primo avvicinarla, e come, immutata, si manteneva negli anni.”
Guido D’Agostino, docente di storia alla “Federico II” e presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza
Curiosità:
Via Vera Lombardi a Napoli
Istituto Campano per la Storia della Resistenza – Fondo Vera Lombardi
Riferimenti e approfondimenti
-
Domenico Cirella, Una socialista eretica. Biografia di Vera Lombardi, Napoli, Dante & Descartes, 2003
- Vera è stata definita da Guido D’Agostino "socialista eretica"